una TV fa – Speciale #Sanremo: la cronistoria del cambiamento dei primi anni 2000

Calendario alla mano manca solo una settimana al 4 febbraio. Sanremo è alle porte e continua il nostro percorso a ritroso, alla riscoperta dei meravigliosi anni che furono, attraverso la nostra rubrica del martedì una TV fa. Dalla nascita negli anni ’50 al successo degli anni ’60, dal declino degli anni ’70 alla rinascita negli anni ’80 alla consacrazione definitiva a evento nazionale negli anni ’90.

Oggi la nostra attenzione si posa sui primi anni 2000 segnati da un calo di ascolti, culminato con l’edizione del 2004 dove per la prima volta un programma della concorrenza, il Grande fratello, superò in ascolti il Festival.

Per il primo festival del nuovo millennio, quello del 2000, inizialmente era stato indicato come conduttore il nostro caro Amadeus, come previsto dal contratto che aveva firmato nel maggio 1999 con la Rai, ma alla fine, a causa del poco feeling tra il conduttore e il direttore artistico Mario Maffucci e visto il grande successo dell’edizione precedente, l’allora direttore di rete Agostino Saccà decise di riaffidare nuovamente a Fabio Fazio la conduzione. Ad affiancare Fazio al suo secondo festival il tenore Luciano Pavarotti, Teo Teocoli e a modella ed attrice spagnola Inés Sastre. Quella edizione fu caratterizzata da polemiche scaturite per la votazione della giuria di qualità, cosa che negli ultimi anni è ormai prassi, questa fece vincere il gruppo degli Aron Travel, dando voti bassi a tutti gli altri artisti in gara, la ragione, secondo quanto rivelato successivamente, fu quella di voler premiare e far vincere un brano di qualità.

Il cinquantunesimo Festival di Sanremo del 2001 fu condotto da Raffaella Carrà, seconda donna a presentare il Festival come presentatrice principale (dopo Loretta Goggi), affiancata da Megan Gale, Massimo Ceccherini ed Enrico Papi. Nei progetti originali della Rai Raffaella Carrà avrebbe dovuto avere come co-conduttore del Festival Fiorello, il quale nel dicembre del 2000 rinunciò all’incarico, nonostante la sua presenza fosse stata già annunciata ufficialmente. La regia fu curata da Sergio Japino. Ci furono anche degli interventi comici a opera di Piero Chiambretti, il quale durante le cinque serate intrattenne il pubblico proponendo una scherzosa parodia del Festival di Napoli da un palchetto del Teatro Ariston.Il Festival venne vinto da una splendida Elisa con l’intramontabile Luce che conquistò anche il Premio della critica. Elisa trionfò davanti alla seconda classificata Giorgia con Di sole e d’azzurro, entrambe le canzoni portano la firma di Zucchero. Terzi i Matia Bazar con Questa nostra grande storia d’amore. Grandi canzoni e grande successo sul piano musicale per questa edizione del festival che però deluse sul fronte televisivo, non riuscendo a soddisfare appieno le aspettative prefissate, sia sul piano degli ascolti sia della conduzione; in questo ultimo caso, finirono al centro di polemiche gli interventi del co-presentatore Papi e del comico Ceccherini, criticati per la loro eccessiva volgarità: Papi, in particolare, fu pubblicamente e duramente ripreso anche dall’allora first lady Franca Ciampi. Tra gli ospiti della manifestazione, grandi furono le polemiche della vigilia per la partecipazione del rapper Eminem, per la violenza dei suoi testi (oh che déjà vu) accusato di essere razzista e omofobo per alcune frasi contenute in vecchie canzoni, l’annuncio della sua presenza scatenò l’ira della politica e di associazioni per i diritti lgbt. A fare scalpore furono i Placebo e soprattutto il loro cantante Brian Molko il quale, visibilmente “alterato” dall’alcool, diede in escandescenza distruggendo il palco al termine della performance del gruppo, facendo infuriare il pubblico in sala e costringendo Raffaella Carrà a scusarsi pubblicamente al rientro da una pausa pubblicitaria. Destò qualche perplessità anche la convocazione come ospite della rocker ucraina Katia Bujinskaia: questa era infatti del tutto sconosciuta al pubblico italiano, ma per ragioni mai chiarite la sua presenza venne preannunciata come quella di un’ospite di grande levatura internazionale. Ancora più clamoroso l’annullamento della sua esibizione, quando già la sua presenza era diventata un caso, per via della crisi di ascolti. La Bujinskaja fu quindi presentata solamente al Dopofestival, perdipiù a notte inoltrata. Altra querelle che si creò fu quella tra il gruppo hip-hop Sottotono (in gara con la canzone Mezze verità) e la trasmissione televisiva Striscia la notizia, che lì accusò di aver plagiato la canzone Bye Bye Bye degli NSYNC per la creazione del loro brano; i Sottotono arrivarono ad aggredire fisicamente l’inviato Valerio Staffelli, che dovette ricorrere alle cure mediche.

 

Nel 2002 torna a dirigere il palco dell’Ariston “re” Pippo Baudo, affiancato dalle attrici Manuela Arcuri e Vittoria Belvedere. Fu l’edizione che vide il ritorno, come super ospite, di Roberto Benigni sul palco di Sanremo dopo 22 anni: la presenza dell’attore toscano fu duramente contestata da diversi esponenti del Polo delle libertà, che accusarono Benigni di faziosità politica; in particolare Giuliano Ferrara annunciò (ma non mantenne la promessa) che avrebbe lanciato uova e verdura su Benigni sul palco il giorno della finale, scatenando a sua volta diverse polemiche nel mondo della politica e dello spettacolo.

Nella sezione Campioni vincono i Matia Bazar con Messaggio d’amore, mentre nella sezione Giovani si impone Anna Tatangelo con Doppiamente fragili.

Baudo replicherà anche l’anno successivo, per il cinquantatreesimo festival, con a fianco questa volta Serena Autieri e Claudia Gerini. Polemiche furono causate dalla presenza, tra le Nuove proposte, di Alina, in gara con la canzone Un piccolo amore, dovute all’età che questa aveva all’epoca, appena 12 anni (divenendo così la cantante in gara più giovane dell’intera storia della kermesse canora), da molti ritenuta troppo piccola per partecipare ad una manifestazione di tale importanza e proporzioni. Dalle edizioni successive verrà introdotta nel regolamento del Festival una disposizione per cui i partecipanti dovranno avere compiuto almeno 14 anni di età.

E arriviamo alla cruenta edizione del 2004. Protagonista Simona Ventura, con lei sul palco Paola Cortellesi, Gene Gnocchi e Maurizio Crozza. La direzione artistica di Tony Renis. Inizialmente però a condurre quest’edizione del festival era stato chiamato Paolo Bonolis, ma, a causa sia degli impegni che il conduttore romano aveva con altri due programmi della rete in quella stagione televisiva (Affari tuoi e Domenica in), sia della poca sintonia con il direttore artistico Tony Renis, il 23 ottobre 2003 – a pochi mesi dall’inizio della manifestazione – preferì rinunciare. Il festival fu dunque affidato alla Ventura che, reduce dal successo della prima edizione del reality show L’isola dei famosi accettò ufficialmente l’incarico solo ai primi di gennaio, terza donna, nella storia della kermesse canora, a condurre il Festival come presentatrice principale dopo Loretta Goggi e Raffaella Carrà.

Per la prima volta dal 1984, in questa edizione non ci fu la divisione dei cantanti in Big (o Campioni) e Giovani (o Nuove Proposte), ma un’unica competizione. Come già accaduto nel 1975, le case discografiche boicottarono la manifestazione, non inserendo nomi di spicco né tra i partecipanti alla gara né tra gli ospiti d’onore, a causa di disaccordi con l’organizzatore del festival, nella fattispecie Tony Renis. Il cast di cantanti in gara di questa edizione fu quindi composto quasi prevalentemente da interpreti all’epoca esordienti o comunque poco conosciuti, e questa fu una delle cause dello scarso successo. Con il 38,98% di share, l’edizione del 2004 infatti è, ad oggi, la seconda edizione del festival meno vista di sempre, dopo quella del 2008. Inoltre questa fu anche l’edizione in cui, per la prima volta nella storia della televisione italiana, il Festival di Sanremo venne superato negli ascolti da un altro programma: la terza serata della kermesse fu infatti battuta nella gara dell’audience da una puntata della quarta edizione del reality show Grande Fratello, in onda su Canale 5 e condotto da Barbara D’Urso. Tra i molti motivi di dissidio tra Renis e la conduttrice Simona Ventura vi fu la partecipazione del sassofonista quattordicenne Francesco Cafiso in qualità di ospite: la Ventura si oppose alla partecipazione di un minore in violazione di una norma per la tutela dei minori in video approvata pochi mesi prima: Renis, in qualità di direttore artistico, impose la sua scelta. L’esibizione di Cafiso venne comunque accolta molto favorevolmente dal pubblico. Clamorosa la partecipazione di Adriano Celentano, che già nel 2003 si era proposto per la direzione artistica del Festival ricevendo poco o nessun riscontro da parte della Rai. Renis invitò Celentano in qualità di ospite ripetutamente senza risultato, e lo iscrisse quindi al novero dei “cagasotto” (come lui stesso li definì) che avevano rifiutato il suo invito per paura del boicottaggio imposto dalle case discografiche. Celentano invece si presentò a sorpresa alla serata finale, ufficialmente a titolo gratuito, grazie all’interessamento dell’allora direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo. Il “Molleggiato”, accolto da una standing ovation, abbracciò il vecchio amico Renis e lo difese dagli attacchi ricevuti negli ultimi giorni. L’esibizione di Celentano fece slittare di parecchio l’esibizione del ballerino Joaquín Cortés, previsto come ospite, che polemicamente se ne andò prima di esibirsi.

Sfumata la possibilità nel 2004 la possibilità per Paolo Bonolis si ripresenta nel 2005. Questa volta gli viene affidata pure la direzione artistica. Anche se in un primo momento era stato chiamato Pippo Baudo, che riuscì a ricomporre i contrasti tra la FIMI e la Rai interrottisi l’anno precedente; proprio pochi giorni dopo, però, Baudo annunciò la sua rinuncia alla direzione artistica. Ad accompagnarlo un’eclettica e divertente Antonella Clerici e un’anonima Federica Felini. In questa edizione sono presenti sul palco anche alcuni opinionisti fissi a commentare le varie esibizioni: Iva Zanicchi, Ambra Angiolini, Dario Salvatori e Marino Bartoletti più altri, diversi per ogni serata.

https://www.youtube.com/watch?v=jEBKLg4kRvg

 

Quest’edizione del Festival fu molto seguita: il regolamento fu modificato dividendo i cantanti partecipanti in categorie (UominiDonneGruppiClassic e Giovani) e reintroducendo, dopo anni, le eliminazioni. Questa edizione dovette fare i conti con terribili annunci di cronaca che Bonolis dovette dare dal palco dell’Ariston. Nella prima serata della manifestazione, il conduttore ha annunciato in diretta al pubblico la morte del conduttore televisivo e giornalista Alberto Castagna. Nella penultima serata, Bonolis annunciò in diretta la liberazione della giornalista de Il manifesto Giuliana Sgrena, sequestrata diversi mesi prima da alcuni combattenti in Iraq; la gioia per tale annuncio, però, durò pochissimo, in quanto dopo alcuni minuti lo stesso Bonolis interruppe nuovamente la gara per informare della tragica morte del funzionario di polizia Nicola Calipari, artefice della liberazione della Sgrena, ucciso ad un posto di blocco dalle forze militari statunitensi poiché scambiato per un terrorista iracheno.

La prima serata del Festival si è aperta con l’esecuzione dell’Inno di Mameli in versione rock, e a seguire ciascuna delle cinque serate è stata aperta da un medley di brani storici della canzone italiana eseguiti dai Giovani in gara. Tra i brani eseguiti: Un’avventuraMi sono innamorato di teIl pescatoreCaravan petrolAlmeno tu nell’universoVa pensieroNel blu dipinto di bluAidaFiori di rosa fiori di pescoUn’ora sola ti vorreiBocca di rosa e Il nostro concerto. L’ultima serata si è aperta con Vita spericolata e Un senso cantate dall’ospite Vasco Rossi.

Il grande successo in termini di ascolti del 2005 svanì l’anno successivo. Quella del 2006 fu un’altra deludente edizione. Il festival venne presentato dall’attore comico Giorgio Panariello con Ilary Blasi e Victoria Cabello. La direzione artistica venne curata da Giorgio Panariello, affiancato nella direzione artistico-musicale da Gianmarco Mazzi. La gara fu suddivisa in quattro categorie: Uomini, Donne, Gruppi (composte da 6 cantanti ciascuna) e Giovani (composta da 12 artisti emergenti) e ogni categoria inoltre ebbe come madrina una modella diversa: Francesca Lancini (categoria Donne), Vanessa Hessler (categoria Gruppi), Marta Cecchetto (categoria Uomini) e Claudia Cedro (categoria Giovani).Nonostante avesse un corpus quasi del tutto analogo all’anno precedente, tale edizione riscontrò uno scarso successo di pubblico, causato anche dalla forte controprogrammazione di Mediaset. Infatti con il 40,17% di share è la quarta edizione meno vista di sempre dopo quelle del 2008, 2004 e 2014.

 

A risollevare le sorti del festival, nel 2007, ancora una volta viene chiamato Pippo Baudo che a differenza delle sue passate edizioni sceglie una sola donna al suo fianco: Michelle Hunziker.

 

Il trend altalenante continua, dopo il successo del 2007, quella del 2008, l’ultima edizione targata Baudo, si imporrà come la meno vista di sempre con il 35,64% di share.Inoltre, per la seconda volta nella sua storia, il Festival di Sanremo fu superato negli ascolti da un altro programma: la serata del venerdì fu infatti battuta da una puntata della seconda stagione della fiction I Cesaroni. Il Festival è stato condotto in coppia da Pippo Baudo e Piero Chiambretti, affiancati dalle attrici Bianca Guaccero e Andrea Osvárt.

Come nel 2005, nel 2009 a risollevare il festival sarà Paolo Bonolis. affiancato da Luca Laurenti e con la partecipazione di diversi co-conduttori nelle cinque giornate: Paul Sculfor e Alessia Piovan (1ª serata), Nir Lavi e Eleonora Abbagnato (2ª serata), Thyago Alves e Gabriella Pession (3ª serata), Ivan Olita (4ª serata), David Gandy e Maria De Filippi (serata finale).

I 26 cantanti partecipanti al Festival vennero divisi in due categorie: Artisti (composta da 16 cantanti noti) e Proposte (composta da 10 artisti emergenti): la canzone vincitrice degli Artisti fu La forza mia interpretata da Marco Carta, mentre la canzone vincitrice delle Proposte fu Sincerità interpretata da Arisa.

Parecchie polemiche furono causate da Povia, la cui canzone, Luca era gay, causò diverse proteste da parte della comunità LGBT, mentre diverse associazioni e movimenti cattolici presero invece le difese del cantante.Molte critiche furono mosse da Iva Zanicchi, in gara con il brano Ti voglio senza amore.  Nella prima serata del Festival, il 17 febbraio, Ti voglio senza amore non ha superato il primo turno di eliminazioni e non è stato ripescato neppure il 20 febbraio, durante la terza serata. Iva Zanicchi ha dichiarato di essere stata fortemente penalizzata dall’esibizione di Roberto Benigni, durante la quale il comico toscano, ospite del Festival, aveva insistentemente bersagliato il testo del brano, mortificandone l’aspetto drammatico.